Hai mai sentito parlare delle romantiche storie d’amore di Campobasso, del suo maestoso castello e delle curiosità che lo riguardano? Se la risposta è no, è arrivato il momento di scoprirlo insieme.
Situata sugli Appennini centro-meridionali a un’altitudine di 701 metri sul livello del mare, Campobasso è una piccola città con circa 50.000 abitanti. Capoluogo della regione Molise e della provincia omonima, si classifica come il quarto capoluogo più alto d’Italia, preceduta solo da Enna, Potenza e L’Aquila.
La città si distingue per il suo borgo antico di origine medievale e per una parte più moderna, sviluppatasi a partire dal XIX secolo, che si è progressivamente estesa dal nucleo storico fino a formare l’assetto urbano odierno.
La leggenda del Re Bove
Protagonista della storia è un re di nome Bove che nell’iconografia sacra, è sempre stato raffigurato con fattezze bovine.
Di lui si narra che fosse follemente innamorato della sorella e che a causa di questo amore incestuoso chiese al Papa il permesso di sposarla.
Per ottenere la benedizione divina, si impegnò a costruire cento chiese in una sola notte. Aiutato dal diavolo, riuscì nell’impresa, ma poco prima di concludere la costruzione dell’ultima si pentì di aver chiesto aiuto al demonio e pregò Dio di perdonarlo.
Il demonio, furioso, scagliò un enorme masso contro l’ultima chiesa in costruzione, Santa Maria della Strada. Il colpo colpì il campanile, ma la pietra rimbalzò poco distante dall’edificio. Ancora oggi, quel masso è visibile ed è conosciuto come il “masso del diavolo”
Si narra che solo sette delle cento chiese costruite siano sopravvissute ai secoli, tra cui Santa Maria di Monteverde, Maria Santissima Assunta di Ferrazzano e la cattedrale di Volturara Appula.
Campobasso e Verona: Delicata e Fonzo come Romeo e Giulietta
Negli ultimi anni, la vicenda di Delicata e Fonzo ha dato origine a un insolito gemellaggio tra Campobasso e Verona. Numerose iniziative culturali hanno omaggiato l’amore di questi due giovani, evidenziando le affinità tra le loro storie e costruendo un legame simbolico tra le due città.
La leggenda di Delicata Civerra e Fonzo Mastrangelo è uno dei racconti d’amore più struggenti legati alla storia di Campobasso. Delicata era una giovane donna, figlia di un nobile locale, famosa per la sua bellezza, mentre Fonzo era un giovane appartenente alla famiglia Mastrangelo. I due si innamorarono perdutamente, ma il loro amore fu ostacolato dalle rivalità tra le rispettive famiglie, in una dinamica che ricorda quella di Romeo e Giulietta.
Nonostante i tentativi di vivere il loro amore, la relazione finì tragicamente, con la morte prematura di Delicata, dopo essere stata rinchiusa dal padre nei sotterranei di una torre. Fonzo, sopraffatto dalla disperazione, si allontanò dalla città e si rifugiò in convento, dove morì anni dopo.
Tra le strette vie del centro storico di Campobasso, in Vico Pennino, ora Vico Eduardo Gasdia, si narra fosse ubicata proprio la casa dello zio di Delicata e dove essa visse prima di morire, secondo un’altra leggenda. Le rovine della casa in cui visse la giovane fanciulla si possono ammirare ancora oggi.
Castello Monforte, il simbolo di Campobasso
Il Castello Monforte, simbolo di Campobasso, è stato edificato nel 1459 per volere del conte Nicola II dei Monforte Gambatesa, anche se alcuni studiosi ne attribuiscono l’origine ai Normanni. Situato sulla cima del monte della città, offre una vista panoramica straordinaria. Di particolare interesse sono i sotterranei, che ospitavano le carceri e la residenza del carceriere con la sua famiglia.
Il castello è avvolto da leggende popolari: si narra dell’esistenza di una sala delle torture con un passaggio segreto, oggi murato, e di un altro sottopassaggio che collegava l’edificio alla collina di San Giovannello, utilizzato come via di fuga in caso di attacco nemico.
L’omaggio a Fred Bongusto
Nel novembre 2020, nel cuore del centro storico, in Via Chiarizia, è stata inaugurata la statua dedicata a Fred Bongusto, originario proprio di Campobasso.
Realizzata dallo scultore Alessandro Caetani, l’opera ritrae il celebre cantautore intento a suonare la chitarra, come se stesse offrendo un concerto alla sua città. Nonostante i ripetuti atti vandalici, la statua resta a guardia dei luoghi cari a Bongusto e alla sua infanzia.
Spade, coltelli e posate
Campobasso è stata storicamente rinomata per la lavorazione dell’acciaio, in particolare per la produzione di lame da combattimento, apprezzate a livello mondiale. Lo scrittore Walter Scott lodava queste lame come le migliori al mondo, mentre Benedetto Croce raccontava di come i rasoi campobassani fossero apprezzati anche all’estero.
Tuttavia, nel 1570, Carlo III di Borbone vietò la produzione di armi da taglio, costringendo gli artigiani a reinventarsi. Questi, nonostante il divieto, si reiventarono, dedicandosi alla lavorazione artistica dell’acciaio, sviluppando tecniche di traforo e cesello, applicate soprattutto nella produzione di posate, e rendendo Campobasso celebre anche in questo campo.
I Misteri di Campobasso
I Misteri di Campobasso sono una tradizione religiosa unica e suggestiva che si celebra ogni anno durante la festa del Corpus Domini.
Si tratta di una processione in cui sfilano carri allegorici chiamati “ingegni”, progettati nel ‘700 da Paolo Saverio Di Zinno. Questi carri raffigurano scene sacre, con figuranti vestiti da angeli, santi e diavoli, sospesi in aria grazie a strutture nascoste utilizzate per dare l’impressione di fluttuare nell’aria.
Dal 2006 è possibile ammirare queste opere di interesse sia antropologico che turistico, all’interno del Museo dei Misteri.
Visita il sito del comune al link www.comune.campobasso.it
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